Dhū al-faqār , nella mitologia islamica, la spada magica a due punte che è arrivata a rappresentare ʿAlī, quarto califfo e genero di Muhammad. Originariamente di proprietà di un miscredente, al-ʿĀṣ ibn Munabbih, Dhū al-faqār entrò in possesso di Muhammad come bottino dalla battaglia di Badr (624). A sua volta lo passò a ʿAlī, e la spada, che si diceva avesse portato un'iscrizione che terminava con le parole lā yuqtal Muslim bi-kāfir ("nessun musulmano sarà ucciso per [l'assassinio di] un non credente"), alla fine riposò con i califfi ʿAbbāsid.
Gadget e tecnologia per quiz: realtà o finzione? La realtà virtuale viene utilizzata solo nei giocattoli.Con la crescita dello status leggendario di ʿAlī, aumentò anche l'importanza della sua associazione con Dhū al-faqār. Soprattutto nelle leggende che circondano la battaglia di Ṣiffīn (657), Dhū al-faqār, i cui due punti erano utili per accecare un nemico, è accreditato per consentire ad ʿAlī di compiere imprese militari fenomenali, decapitando o tagliando a metà più di 500 uomini.
Nei paesi musulmani, le belle spade sono state tradizionalmente incise con la frase lā sayfa illā Dhū al-faqār ("non c'è spada ma Dhū al-faqār"), spesso con l'aggiunta wa lā fatā illā ʿAlī ("e non c'è eroe ma ʿAlī ”).