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Famiglia Montefeltro - Famiglia italiana -

Famiglia Montefeltro , nobile famiglia di Urbino, una città delle Marche italiane, a sud-est di Firenze, che divenne una dinastia regnante e produsse diversi leader politici e militari di spicco dal XIII al XVI secolo. Discendenti di un'antica famiglia nobile, presero il nome dall'antico paese di Mons Feretri, poi San Leo, dove per la prima volta salirono alla ribalta.

Nel 1234 la famiglia governava Urbino. Durante il resto del XIII e l'inizio del XIV secolo la famiglia fu prominente sul lato ghibellino (imperiale) nella lotta tra imperatore e papa. Guido da Montefeltro, citato nell'Inferno di Dante, combatté contro il partito guelfo (papale) in Romagna e Toscana prima di sottomettersi a papa Bonifacio VIII nel 1295; morì monaco francescano nel 1298. Suo figlio Federigo sostenne la causa ghibellina nell'Italia centro-settentrionale e governò Urbino fino al 1322, anno in cui fu ucciso in un'insurrezione. Il figlio Nolfo recuperò temporaneamente Urbino ma alla fine la perse per mano del partito pontificio.

Il nipote di Nolfo Antonio (morto nel 1403) recuperò nuovamente il potere di famiglia (1377) e lo estese anche ai paesi vicini, facendo pace con il papa, che lo nominò vicario, titolo che passò con successo al figlio Guidantonio (morto nel 1443). Il matrimonio di quest'ultimo con una figlia della famiglia papale Colonna cementò la nuova alleanza, e l'appoggio papale aiutò i Montefeltro a resistere ai Malatesta, signori di Rimini. Il figlio illegittimo di Guidantonio, Federico (1422–82), divenne un eccezionale capo militare, capitanando l'esercito pontificio contro i Malatesta e il proprio contro il papa, e sopprimendo una rivolta a Volterra come mercenario al soldo di Lorenzo de 'Medici. Ha speso i suoi profitti di guerra in edifici monumentali, in una biblioteca e in arte. Papa Sisto IV lo nominò duca di Urbino nel 1474.Il figlio di Federico, Guidobaldo, fu l'ultimo sovrano dei Montefeltro; spodestato da Cesare Borgia nel 1502, recuperò il suo stato, ma essendo senza eredi adottò il nipote Francesco Maria della Rovere, alla cui famiglia poi passò Urbino. La sua corte, notevole centro di cultura, è ricordata in quella di Baldassare CastiglioneIl cortegiano (1528) .

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